Per gli urologi la cura dell'ipertrofia prostatica benigna (I.P.B.) passa anche attraverso il controllo dell'infiammazione.

Ipertrofia prostatica benigna: il nemico è l'infiammazione

Per gli urologi la cura dell'ipertrofia prostatica benigna (I.P.B.) passa anche attraverso il controllo dell'infiammazione.

 Per una prostata in salute, la prevenzione passa innanzitutto dall'infiammazione: meno se ne registra, meglio vivono gli uomini.

Uno studio pubblicato sulla rivista European Urology [https://www.europeanurology.com/article/S0302-2838(07)01443-1/fulltext ] ha evidenziato l'associazione tra disturbi urinari, ipertrofia prostatica e infiammazione cronica.

Intervenire su quest'ultima può prevenire condizioni peggiori: questo il monito degli specialisti, che in occasione del congresso della Società Italiana di Urologia hanno presentato una nuova indicazione terapeutica per il trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna che, tra i disturbi cronici, per diffusione è secondo soltanto all'ipertensione e in Italia affligge almeno sei milioni di uomini.

 La prostata: organo immunocompetente

La prostata, grazie alla numerosa presenza, al suo interno, di cellule che appartengono al sistema immunitario, quali i linfociti T e B, viene riconosciuta come un organo immunocompetente – spiega Vincenzo Mirone, professore Ordinario della Facoltà di medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e Segretario Generale della Società Italiana di Urologia (SIU) – ed ecco perché qualsiasi danno, interno o esterno, provoca una reazione immunitaria, cioè una reazione infiammatoria di difesa, che, in un primo momento, è di tipo acuto, ma, persistendo il danno patogeno, diventa di tipo cronico. La persistenza di uno stato infiammatorio cronico, a livello prostatico – precisa il prof. Mirone – porta all’infiltrazione sempre maggiore di elementi linfocitari T, all’attivazione di citochine proinfiammatorie e, di conseguenza, alla anomala proliferazione delle cellule prostatiche”.

In pratica, si crea un circolo vizioso locale che fa dell’infiammazione uno dei fattori eziopatogenetici dell’IPB, che ne condiziona anche la progressione nel tempo.

 

Studio REDUCE e Studio MTOPS

A dimostrare lo stretto legame tra patologie della prostata e infiammazione sono numerose ricerche. Ad esempio, nello studio REDUCE (uno studio importante perché ha riportato i dati clinici e di laboratorio di 8.224 uomini ad aumentato rischio di sviluppo di un PCa, sottoposti a biopsia prostatica al basale e randomizzati al trattamento con dutasteride o placebo) la biopsia prostatica effettuata su oltre 8 mila pazienti ha dimostrato che il 77,6% di loro presentava una infiammazione cronica. Anche un altro studio, MTOPS (studio coordinato dal National Institutes of Health statunitense e condotto per 5 anni e mezzo su 3.047 uomini over 50 con LUTS legati ad IPB) ha evidenziato come le percentuali di progressione della malattia, di ritenzione urinaria acuta e di ricorso alla chirurgia sono superiori nei pazienti con uno stato infiammatorio cronico rispetto a chi non aveva infiammazione prostatica. “Si tratta di dati molto importanti – prosegue il prof. Mirone – che si aggiungono all’impatto negativo dell’infiammazione sulla risposta alle terapie classiche. Infatti gli studi hanno dimostrato come la presenza di uno stato infiammatorio cronico di alto grado limiti la risposta terapeutica degli alfa-bloccanti e gli inibitori della 5-alfareduttasi, i farmaci d’elezione per l’IPB”.

 Come può essere diagnosticata la presenza di un’infiammazione cronica della prostata?

Il primo indicatore è il peggioramento dei sintomi, in particolare di quelli legati al riempimento della vescica: il paziente durante la notte avverte spesso il desiderio di urinare, costringendolo a frequenti risvegli (nicturia).

 Anche durante la giornata si deve urinare molte volte (frequenza) e tale necessità è spesso avvertita come bisogno farlo in modo precipitoso (urgenza): tanto da limitare a lungo andare le sue frequentazioni solamente a luoghi che abbiano la disponibilità di un bagno.

Un segno obiettivo dell’infiammazione prostatica cronica è la presenza di calcificazioni a livello prostatico, rilevabili attraverso un’ecografia.

I farmaci d’elezione per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, appartengono a due categorie: gli alfa-litici (agiscono contro i sintomi) e gli inibitori della 5-alfareduttasi (intervenendo a livello della sintesi del testosterone, rallentano la progressione della malattia), talvolta usati anche in abbinamento.

Un aspetto di non poco conto è che «gli alfa-litici provocano un’eiaculazione retrograda - aggiunge il Prof. Mirone - Il liquido seminale finisce in vescica e viene eliminato successivamente al rapporto sessuale.

Mentre gli inibitori della 5-alfareduttasi possono indurre un transitorio deficit dell'erezione. Entrambi i disturbi scompaiono quando si sospende la cura e i farmaci riescono spesso a migliorare molto la qualità di vita dei pazienti»

 

«Il problema è che nessuno di questi farmaci ha una azione antinfiammatoria - sostiene il Prof. Giuseppe Carrieri, direttore del dipartimento di assistenza integrata nefro-urologica degli ospedali Riuniti di Foggia -Oggi sappiamo che il volume prostatico e le alterazioni ormonali non possono essere gli unici obiettivi terapeutici, ma bisogna tener conto anche dell’infiammazione per migliorare la qualità di vita del paziente».

Lo sviluppo dell'infiammazione «è un fenomeno che comincia molto prima, rispetto al rilevamento della malattia - per dirla con  il Prof. Vincenzo Mirone - Per questo intervenire sull'infiammazione permette di avere un approccio precoce all'ipertrofia prostatica benigna, in un momento in cui la terapia medica può agire con maggiore efficacia».

COMUNICATO STAMPA: La nuova Raccomandazione Società Italiana di Urologia 2017,

 A cura di: M. Battaglia, R. Damiano, T. Cai, V. Mirone

Proprio partendo da queste evidenze scientifiche, la SIU ha emanato una nuova Raccomandazione: “L’approccio al paziente con sintomi delle basse vie urinarie da IPB deve tenere in considerazione come target terapeutico anche l’infiammazione prostatica cronica, da trattare con un farmaco con indicazione per la IPB e con dimostrata attività antinfiammatoria prostatico specifica come l’estratto esanico di Serenoa repens” si legge nel documento presentato al Congresso Nazionale.

 La nuova indicazione riguarda gli estratti dei frutti della Serenoa repens e della radice dell'Ortica dioica.

  1. L'estratto di Serenoa repens possiede proprietà antinfiammatorie: diversi estratti della pianta hanno dimostrato in vitro di inibire la ciclossigenasi e la 5-lipossigenasi, la produzione di leucotrieni B4 e di trombossano B2, interferendo con la cascata infiammatoria dell’acido arachidonico. [Hiermann A. About the contents of Sabal fruits and their anti-inflammatory effect. Archiv der Pharmazie 1989, 322:11-114]     Dati preliminari mostrerebbero un abbassamento del TNF-alfa e dell’interleuchina 1-beta, marcatori dell’infiammazione del tessuto prostatico, indotto dalla Serenoa. [Vela Navarrete R, Garcia Cardoso JV, Barate t al.: BHP and Inflammation: Pharmacological effects uf Permixon on histological and molecular inflammatory matkers. Eur Urol 2003, 44:549-55
  2. I Polisaccaridi della radice di Ortica dioica svolgono un’azione antinfiammatoria con un’efficacia simile a quella dell’Indometacina [Wagner H et al. Lektine und Polysaccharide-die Wirkprinzipien der Urtica dioica Wurzel. Inc. Boos G ed. Benigne Prostatahyperplasie. Frankfurt, PMI 1994]Frazioni di Polisaccaridi hanno evidenziato di possedere un effetto antiproliferativo sull’epitelio della prostata [Konrad L. Muller H-H. Lenz C. et al. Antiproliferative effect on human prostate cancer cells by a stinging nettle root (Urtica dioica) exstract. Planta Med 2000, 66;31/32]


Il vantaggio dato dall'utilizzo dell'estratto di origine vegetale nel trattamento dell'ipertrofia prostatica benigna, rispetto ai classici antinfiammatori (Fans), è dato inoltre dalla possibilità di somministrarlo anche per lunghi periodi: l'indicazione è per almeno un anno, cosa che non può accadere invece con i Fans a causa delle ripercussioni a livello gastrico e della coagulazione.

 

UN NUOVO FARMACO: EUPROSTIX320©

EUPROSTIX 320© è una innovativa associazione di diversi estratti di piante officinali.

 La sua formulazione si fonda su esperienze pubblicate sulla più recente Letteratura Scientifica Internazionale che ne avvalorano l’efficacia nel trattamento dell’Ipertrofia Prostatica Benigna di grado lieve e moderato.

 vantaggi

I costituenti attivi delle diverse piante officinali adoperate svolgono attività tra loro diverse ma integrate, così da sviluppare un più rapido risultato non solo nel controllo dell’iperplasia delle cellule prostatiche ma anche degli stati edemigeni e infiammatori dei tessuti interessati e nella rimozione dell’accumulo delle sostanze dannose alle membrane cellulari.

benefici

Diventa così possibile, utilizzando un unico farmaco e in monosomministrazione giornaliera, intervenire contemporaneamente e sulla IPB e sulla sintomatologia accusata dal paziente.

-       Gli estratti attivi di Ortica dioica (radice) e Serenoa repens (frutti), tra loro associati, producono un’azione antiproliferativa più rapida, con conseguente riduzione dell’ IPB.

-       Essi svolgono, altresì, una significativa azione antinfiammatoria e spasmolitica.

-       La contemporanea attività antinfiammatoria dell’Arbutina, estratta dall’Uva ursina, ed antiedemigena della Bromelina rapidamente ripristinano la pervietà delle vie urinarie e riducono la reazione infiammatoria dei tessuti circostanti, risolvendo velocemente la sintomatologia lamentata dal paziente.

-       Coenzima Q10, Zinco e Licopene eliminano le sostanze ossidanti e i radicali liberi, svolgendo così un’attività di protezione delle membrane cellulari.

-       Migliore compliance (una compressa/die) e minore costo terapia

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FONTI

The Relationship between Prostate Inflammation and Lower Urinary Tract Symptoms: Examination of Baseline Data from the REDUCE Trial, European Urology [https://www.europeanurology.com/article/S0302-2838(07)01443-1/fulltext ]

 

Editorial comment on: the relationship between prostate inflammation and lower urinary tract symptoms: examination of baseline data from the REDUCE trial, European Urology [https://www.europeanurology.com/article/S0302-2838(07)01443-1/fulltext ]

ONCOLOGIA: Dr. Fabio Di Todaro: Ipertrofia prostatica benigna: il nemico è l'infiammazione [https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/linfezione-e-il-nemico-da-combattere-per-una-prostata-in-salute ]

GMG-BIOPHARMA ITALIA: Prodotti efficaci nel trattamento delle patologie delle vie urinarie[ https://gmgbiopharmaitalia.com/urologia ]

GMG-BIOPHARMA ITALIA: Euprostix 320®  [https://gmgbiopharmaitalia.com/Product?product_id=171999]